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Prima di venir ad una tal essecutione fu mandato da’ convittori al padre rettore Achille Tedeschi a nome di tutti li convittori malcontenti per procurare che li chierici non facessiro la loro attione nella domenica di quinquagesima ma si differisse al lunedì, o martedì. Ma il rettore più constante che mai, non fece conto alcuno della sua ambasciaria, non temendo disastro alcuno che potesse impedire li chierici a rappresentare essendo le cose loro nell’ultima disposizione. Già si radunava l’audienza in sala, e si dava luogo alle camere del Seminario conforme al solito per esser spettatori. In questo tempo venticinque convittori armati con spade, sotto le loro zimarre coperti, si posero a sedere vicinissimi al palco, per salirlo, e tagliar a pezzi le scene, stimando poter ciò farsi essendo le dette scene fatte a spese de’ soli convittori, senza esserci concorsi li chierici, né il Seminario. Tre di questi convittori armati di spada volsero avisarne il padre Rossi loro confessore, acciò oviasse se poteva a tal fatto. [...]