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REGOLE
Del Rettore, & altri Officiali del collegio Germanico fatte prima
che il detto collegio fusse fondato da Papa Gregorio XIII che fu
Nell'Anno M.D.L.XXIII.

Copiate dall'Antichi Manoscritti del collegio Germanico
Il Rettore ha sotto di se quattro sorte di Persone da Governare. Li Rettori delle compagnie
che l'aiutano, li Todeschi Poveri, li Convittori, e quelli che servono. Sopra di
se viene il Sopraintendente, et il Generale. Deve anco haver cura delle cose materiali
et esteriori del Collegio et accio in tutto si dispone bene, ha bisogno d'alcuni
avvisi quanto à se stesso.
Quanto alli Padri che l'aiutano nelle Camere, benché saranno persone probate e
di confidenza, usi pur diligenza in far ch'osservino le Regole communi, e quelle
de scolari della compagnia e s'aiutino quanto allo spirito, e lettere, e sanità, et attenda
à loro l'essattore delli studii e Prefetto delle cose spirituali. Ci sia anco un Prefetto
della sanità e guardino le Regole che tengono tali officiali nel collegio romano
Quando li Padri mancassero faccino la Penitenza non però publica se non fusse il
diffetto publico e tale che tornasse in edificatione degl'altri del collegio la Penitenza
perché conviene si sia conservata l'Autorità con li Convittori e Todeschi
e facci li possino Riu a loro, e alli nostri del collegio massime alli maestri, e
se mancassino in ciò li convittori, ò Todeschi siano corretti, e tratti lui et
il Ministro con li nostri Padri decentemente di parole, acciò non habbino oratione
di stimarli poco li Putti. Se pur si vedesse ch'il Talento de Prefetti
non è per il collegio Germanico, non aiutando altri, over non s'aiutando se stessi in
spirito e lettori, tratti con suoi superiori di rimandarli al collegio o Casa et haver
altri in loro luogo.
Diali Instructione di quello ch'hanno à fare con li Convittori over Todeschi
de quali hanno particolar cura, e veda di dispensare o distribuire in tal
modo le camere e scolari fra questi nostri, che ne sia superfluo il numero de
nostri, ne tanto poco che li sia grave il suo peso, e con troppo