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ha chiamato noi, qui non c'è dubbio" - "Davvero?" - Si si la chiamata si sentiva chiara. Abbiamo risposto più volte ma non abbiamo potuto capire più, si è riusciti a capire la parola "Francesco" - "SI?! ma essi hanno capito almeno che noi rispondevamo?" - "Si perchè noi dopo risposto ci mettevamo in ascolto e si capisce che loro rispondono ma non si riesce a prendere niente" - "Ma è certo che sono loro?" - "Si si si capisce che è Biagi che telegrafa". [1]
E poi il signor Baccarani se ne va correndo in plancia. [2]
Io mi trattengo lì e dopo un po' esce il Capo Piccinini a fumare una sigaretta. Ricomincio l'interrogatorio e mi conferma quanto ha detto Baccarani.
"Ma la parola 'Francesco' si è capita bene?" - "Si si". Era proprio Francesco in italiano o Franz?" - "No, no, proprio Francesco". Con queste notizie rientro in quadrato a ripeterle agli ufficiali che stanno ancora in tavola, e poi al telefono per ripeterle a quelli della palazzina che erano tornati su, dopo avermi pregato di far sapere quello che si poteva sapere.

Dopo un po' viene in quadrato Baccarani e ripete esattamente quanto avevo riferito, e aggiunge che avevano detto che ristabilissero nel miglior modo l'apparecchio trasmittente perchè al momento opportuno li avremmo chiamati noi. Evidentemente

  1. Ogni telegrafista ha un proprio modo personale di trasmettere la sequenza di punti e linee del codice Morse e, specialmente per chi ascolta, un orecchio allenato a comprenderlo senza incertezze, soprattutto tra ex compagni di corso come il caso ha voluto in questa precisa occasione.
  2. "Baciccia in molte parti d’Italia, sta a identificare una persona corpulenta, ma non in questo caso. Baciccia era l’appellativo che il Comandante Baccarani, istruttore e mentore di Giuseppe Biagi al corso radiotelegrafisti della Marina Militare a La Spezia, presente sulla nave Città di Milano, dava ai più meritevoli. Non potendo un semplice capitano promuoverli di grado lo faceva in questo modo. Essere dei Baciccia di Baccarani era un motivo di orgoglio per gli allievi radiotelegrafisti tanto che questo nome se lo portavano sempre nel loro identificativo e nominativo. Nobile, non a caso, scelse per il dirigibile "Italia" Biagi e Pedretti, entrambi dei Baciccia".
    ["Ritorno al Polo Nord", Biagi/Unia, Nerosubianco, 2019].