Page:APUG 2300 B2.djvu/32

From GATE
The printable version is no longer supported and may have rendering errors. Please update your browser bookmarks and please use the default browser print function instead.
This page has been proofread

forse l'equipaggio aereo non ci sente perché i motori rullano e il dirigibile è ancora troppo alto. Sulla neve siamo circa duecento persone ad attenderlo, pronti ad afferrarlo, i marinai, gli operai nostri, i minatori norvegesi, i nostri alpini i sucaini, gli ufficiali. Tutto è pronto ma il dirigibile fa le evoluzioni sulla baia cercando di prender quota ma il vento non glielo permette. Alla terza evoluzione si presenta quasi in quota: ferma i motori, piega il timone, si inchina ma una folata di vento lo rialza; ritenta abbassarsi torna a mettere in moto un motore, tentenna beccheggia ampiamente poi in un momento di quiete si spinge in basso, poi si ferma, aspettiamo che getti il "malloppo": ancora qualche momento d'attesa, poi si vede scendere la corda arrotolata. E' afferrata, allacciata alla cima del timone, e i marinai cominciano a tirarlo. Si avvicina, si abbassa, afferriamo le corde tutte e il dirigibile è nostro prigioniero. Lo tiriamo fino a che la navicella tocca la neve e lo carichiamo con i sacchetti d'arena.
Il generale Nobile è al finestrino di comando. Tutti vogliono salutarlo ma non risponde che con qualche cenno. E a qualcuno che insiste risponde, "Ma non posso badarvi", e attende alla manovra. Nessuno scende.
Si prova a portare il dirigibile di fronte all'hangar, ma