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 ...dietro, poi di nuovo avanti. La chiglia penetra nel ghiaccio e lo 
    fende in vari crepacci; poi la nave si arresta ancora. Di nuovo
    macchina indietro. Vado sulla prua dove dalla graticcia si vede
    il ghiaccio che fronteggia la chiglia. Macchina avanti. La chiglia
    scricchiola, penetra, apre una fessura nera sul ghiaccio bianchis_
    simo: la fessura si allarga, si prolunga, e la nave procede.
    Poi si arresta. Di nuovo la stessa manovra. Quando la chiglia
    penetra nel ghiaccio e apre la fessura nera che poi si allarga
    è un momento emozionante e si grida: bene: evviva. Il
    ghiaccio aperto preme lateralmente e si accumula a lastroni 
    inclinati sull'altro ghiaccio che non s'è mosso.
    Ma lo spessore del ghiaccio aumenta: un metro e mezzo, circa
    Ancora una manovra di spinta e poi ferma.
    Si cercherà nel pomeriggio di rompere il ghiaccio con le mine. Non
    è il caso di tentare nè seghe nè picconi. Siamo a 1100 metri dal
    pontile.
    Le mine hanno fatto poca presa si procede un pò con nuova 
    spinta di prua ma poi si rinuncia per oggi a far di più
    perchè la chiglia è contro una diga robusta.
    Dietro a noi il ghiaccio si è risaldato, e in fondo si vede il
    mare libero da cui siamo venuti.
    Intanto sono venuti a bordo alcuni della prima spedizione
    venuti con l'Hobby. A pranzo viene con noi il Prof. Nobile e il Cap. Sora.
    Più tardi i minatori di Ny Alesund vengono skiando a 
    vedere la nostra nave.