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Rè. non ancor han la mia sentenza udito ò speran forti di campar la vita per mezo d'Augustin, ò gente infame perche l'ordini miei voi dispreggiate?
Paul. cede di Rè mortale l'ordin, se quel di Dio il contrario ci dette la fè di Christo, ch'è la vera fede nel Regno del Giappon habbiam portato noi l'havete spreggiato. All'hor ti pentirai di questo grave inganno, all'hora io dico Thaicosama, all'hora quando più di pentirti ah non potrai.
Rè. il libero parlar nasce di doglia che vi tormenta il core per la vicina morte.
Gio: poco teme la morte e men prezza la vita ch'à morte è unita chi ama il vero ben, la vera vita.
Rè. che vana confidanza accecata vi tien la mente, el core? ben par che sete pazzi.
Dieco. pazzi siam si signore mà siam pazzi d'amore amiamo l'alma nostra e di color che tragono la vita lontan dal vero bene.
Ré. voi sete ò gente stolta lontan dal ben, e sì vicine al male che di quel che chiamate voi ben la morte è frutto.
Paul. ò Rè, ò Rè, e come male intendi quel che d'intender ben hai più bisogno