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Eminent.mo sig.re Padre mio colend.mo

Con queste poche righe do parte a V.Eminenza, come il Sig.e Gio.Micaele
Vansleho, doppo l'uscita del Collegio de maronichi(nel quale, V.Em qui per la sua
gran carità haveva mantenuto quasi> mesi) non trovando modo, ne maniera
ne ricovero a mantenersi più; si risolse a mettre in esecutione quello, che
già d'un 'anno stà pensando,cioè da farsi relligioso nell'ordine di s. domenico
dove servendo dio attenderebbe alla salute dell'anima sua, con quiete e forte sollecitudine
impiegando il suo poco talento al ben publico, ed a pro della Cattolica relligione.
Ma dovendosene prima procurare il merito, conforme all'usanza dell'ordine, ricorre
di nuovo alla fenignità e pietose viscere di V.Eminenza; che le conpiacesse
a raccomandarlo al R.ndo P. Generale di detto ordine; per opere ritenuto senza
gran stento, e caso che non lo volesse ricevere senza procurarsi primà l'abito
supplica hulm.te. V. Em. per qualche superiore a poter procurarsi il detto debito, poiche
le spese non arrivano se non a 30 fondi. E così V. Em. per molti altri segnatatissimi bene
fizij concedutigli, con questo darà per sempre l'ultimo compimento; e con questo V. Emin.za
sarà liberata da molti dubbj con i quali poteva stuzzicare la svisceratissima carità
di VE e con questa finisco, con profondo inchino baciando il lembo della ... porpora augu
randole dal ciel, per la conceduta gratia, l'aumento de tutti gli altri beni, che
possano bramarsi in questa e nell'altra vita. Coll.Rom. 21 dicembre 1666 di V.ra Eminenza