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Molto R.do in Χ.to P.re


P.Χ.
Hò sentito con molto mio gusto gli applausi che hà dato
roma alle composizioni del Sig.r abbate nostro, che veram:te
è di grand'utile alla n.ra musurgia et hò stimato mio
Detito rallegrarmene con sua Sig.ria onde mando la letta à
V.R. quale letta la potrà sigillare e dargliela V.R. affinchè
riverenza in mio nome. Starò poi aspettando V.R. con
forme le promesse; li raccomando il negotio di S.Giacomo
Apos: delle Lamine sò che non li manderanno impegni dà
occuparsi è che lei sarà aggravata dà buon numero de
negoti; tuttavia quello che appartiene a queste Lamine
e cosa che dal Cielo ne havremo, il centutplo et essendo q.ta
della B.Verg.e non bisogna che le tralasciamo. Le cose di V.R.
già so che sono ammirate da tutto il mondo, onde non mi
viene in mente di nuovo quando mi si dice che Roma ne
stupisca. Io però ho grandiss.o gusto così segna p.che
V.R. meriti più di questo, et il mondo cognoscerà
a mio tempo quanto bene a lei et alle sue gloriose fatiche
ringrazio V.R. di quanto fa p. me e dalla sua benignita
amorevolezza, non posso aspettare se non che doppo che mi
ha fatto molti beneficii v.ro non deficiat alter V.R.
mi farà pro mandarmi a dire come impara mio fatto di matte
maticha et me si applicha e che profitto fa acciò lo possa
servire à mio padre. Del Cecchialone non ne ho mai
saputo niente. Mi facci un cariss.o saluto al mio boniss:o
F. Ferroni con quella caldezza che posso maggiore. Riverisco
anchora il P. Roler il P. Fusta e tutti li amici. Conche alli tuoi s.ti sacrificii et orationi da alla madonna molto mi
raccomando Tivoli li 17 Agosto 1648
Discepolo e servo attenti.o Christoforo Centurione