Difference between revisions of "Lexicon of modernity"

From GATE
Line 9: Line 9:
  
 
== Some information about the editorial project ==
 
== Some information about the editorial project ==
The ''Lexicon of modernity'' is a publication promoted on GATE thanks to the support of the publisher GB Press.<ref>https://www.gbpress.org/it/</ref> It uses two identifications systems:
+
The ''Lexicon of modernity'' is a publication promoted on GATE thanks to the support of the publisher GB Press.<ref>https://www.gbpress.org/it/</ref> It uses two identification systems:  
 +
* ISBN: 9788878393950
 +
* DOI: 10.5281/zenodo.1483194
 +
The bibliographic data to cite the ''Lexicon'' are the following:
 +
* '''Title''': ''Lexicon of modernity ''
 +
* '''Place of publication''': Rome
 +
* '''Publisher''': {{Publisher}}
 +
* '''Year of publication''': {{REVISIONYEAR}}
 +
* '''Permanent URL''': {{canonicalurl:{{BASEPAGENAME}}}}
 +
* '''ISBN''': 9788878393967
 +
* '''DOI''': 10.5281/zenodo.2533200
 +
Specific data for each entry can be retrieved at the bottom of page of every entry. The entries of the ''Lexicon'' are recognisable
 +
All the entries of the ''Lexicon'' are reviewed and approved by the GATE editorial board.
  
 
== List of published entries ==
 
== List of published entries ==

Revision as of 12:03, 1 April 2019

Juan de Cabriada, Carta filosofica, medico-chymica. En que se demuestra que de los tiempos, y experiencias se han aprendido los mejores remedios contra las enfermedades. Por la nova-antigua medicina, Madrid, [Lucas Antonio de Bedmar y Baldivia, 1687].

Car, au grand désespoir des historiens, les hommes n’ont pas coutume, chaque fois qu’ils changent de mœurs, de changer de vocabulaire. M. Bloch, Apologie pour l'histoire ou métier d'historien (1949)


Il Lexicon della modernità si propone come uno strumento per affrontare alcuni problemi propri della metodologia storica.
Normalmente la scrittura della storia opera con una terminologia procedente dalla storia stessa. Termini tali come: "uomo", "Dio", "pace", "guerra", "amore", "storia", "libertà", ecc. si riutilizzano in maniera acritica, vale dire, avulsi da una osservazione sul sistema sociale nel quale s'impiegavano. Il risultato di questo uso provoca una serie di ambiguità semantiche e di anacronismi. Queste ambiguità e anacronismi possono essere a loro volta indicatori di cambiamenti strutturali, questo implica rinunciare alle pretese di univocità e di eucronia in virtù delle quali questi fenomeni dovrebbero essere corretti. La comune opinione dell'anacronismo in quanto peccato storiografico imperdonabile[1] potrebbe essere superata considerando l'essere contro il tempo (ἀναχρονισμός) in quanto prova indiziale di ciò che è abituale nell'operazione storiografica: una osservazione che si compie sempre nel presente. A partire da questa unità inosservabile si costituisce la distinzione passato/futuro.
La cosiddetta ambiguità semantica potrà essere considerata come sintomo correlato del cambiamento della struttura sociale e nel contempo come fattore di orientamento per le comunicazioni del sistema sociale. Precisamente nella semantica dei testi, nella semantica colta, si potrà seguire la autodescrizione della società e la costruzione del mondo.
In questo senso, il Lexicon potrebbe essere un aiuto per chi vuole storicizzare lo sguardo: non tanto raccontare ancora una volta ciò che è stato ma piuttosto come è stato descritto ciò che è stato. Questa osservazione di osservazioni è funzionale alla descrizione della intelaiatura cognitiva aiutando a descrivere la fonte documentale, ovvero sia la materia prima con cui lavora lo storico, non come semplice percezione di un io individuale ma come comunicazioni che si scambiano all'interno di un determinato sistema sociale, con una specifica retorica e con una semantica che è sempre a sua volta storica. Le osservazioni che ci offrono i documenti, così come quelle derivanti dalla loro ricezione, sono osservazioni fatte a partire dalla società e dovrebbero essere quindi attribuite al sistema sociale e non all'individuo in quanto tale.[2].

Some information about the editorial project

The Lexicon of modernity is a publication promoted on GATE thanks to the support of the publisher GB Press.[3] It uses two identification systems:

  • ISBN: 9788878393950
  • DOI: 10.5281/zenodo.1483194

The bibliographic data to cite the Lexicon are the following:

Specific data for each entry can be retrieved at the bottom of page of every entry. The entries of the Lexicon are recognisable All the entries of the Lexicon are reviewed and approved by the GATE editorial board.

List of published entries


Several other entries have been already assigned to contributors; others have to be still assigned (look out here for the list).

References

  1. Si veda per esempio, Carlo Ginzburg, Our Words, and Theirs, in Historical Knowledge, eds. Susanna Fellan y Marjatta Rahikainen, p. 98: "The former alternative [...] leads nowhere: at times, the resilience of intrinsically ambiguous words conceals the change in their meanings; at others, similar meanings are concealed by a multiplicity of terms. We are left with the other alternative, which is risky: terms like 'factory system' for instance, may seem to be a substitute for analysis, hence promoting 'anachronism: the most unpardonable of sins in a time-science". La riflessione di Carlo Ginzburg a sua volta prende spunto da Marc Bloch, Apologie pour l’Histoire ou Métier d’Historien, Cahier des Annales, 3. Librairie Armand Colin, Paris, 2e édition, 1952, p. 96:"Mal choisi ou trop mécaniquement appliqué, le symbole (qui n’était là que pour aider à l’analyse) finit par dispenser d’analyser. Par là, il fomente l’anachronisme : entre tous les péchés, au regard d’une science du temps, le plus impardonnable.". Per altri possibili usi dell'anacronismo si veda Nicole Loreaux, Éloge de l'anachronisme en histoire in Les voies traversières de Nicole Loraux. Une helléniste à la croisée des sciences sociales, Espace Temps, Année 2005, 87-88, pp. 127-139; Jacques Rancière, Le concept d'anachronisme et la vérité de l'historien, L'Inactuel n°6, Calmann-Lévy, 1996, p.53-68.
  2. D'altronde lo stesso individuo si accoppia strutturalmente al sistema sociale come persona, nel senso etimologico originario del termine, come ruolo sociale. In questo senso potrebbe essere esemplificativo un antico proverbio arabo: "Gli uomini sono racconti". Freitag, G.W., Arabum proverbia, vocalibus instruxit latine vertit, commentario illustravit, Bonnae ad Rhenum, 1839, II, p. 799.
  3. https://www.gbpress.org/it/



Article by ArchivesPUG.
Book designed by Benny Forsberg from the Noun Project - with lines.png

The text of this page has been reviewed and approved by the Lexicon of modernity (ISBN: 9788878393950 ; DOI: 10.5281/zenodo.1483194) editorial board.
Cite this page - Download PDF