Jesuit Drama Works Form

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Il censimento

La realizzazione di un censimento parte dall'esigenza di costituire uno strumento in progress per individuare i manoscritti teatrali prodotti in ambito gesuitico e oggi conservati nei fondi gesuitici di biblioteche e archivi italiani a partire dal patrimonio conservato in APUG. Il progetto prevede, per la prima volta, di eseguire la verifica direttamente sui codici senza affidarsi alle sole descrizioni negli inventari e nei cataloghi. Questo sforzo si rende necessario a fronte di descrizioni spesso frettolose e lacunose. Un'altra osservazione funzionale all'attività di ricerca è relativa alla pratica di rilegatura di materiali differenti in volumi miscellanei dove, talvolta, sono state eliminate le carte preliminari (contenenti informazioni quali l'autore, il titolo, la data) con il solo fine di realizzare più velocemente la cucitura dei fascicoli. Queste manomissioni provocano una difficoltà nell'identificazione delle opere. Si riscontra un paradosso tra una pratica conservativa, la costituzione di miscellanee che accorpano materiale sciolto, e il mantenimento delle informazioni precedenti.

Contestualmente alla ricerca in situ si scandaglieranno i cataloghi degli enti che, per complesse vicende storiche, conservano oggi manoscritti gesuitici con particolare attenzione ai manoscritti del Fondo gesuitico della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma [1] che facevano parte del fondo originario del Collegio Romano sino al 1873.
In seguito alla ricognizione dei documenti presenti in APUG e alla verifica delle catalogazioni in MANUS on line viene creata una pagina per ogni opera teatrale nella quale sono indicati i manoscritti conservati nelle diverse sedi, l'editio princeps[2] e la bibliografia specifica sull'opera.

Le opere

Indice delle opere censite


Elenco dei manoscritti conservati in APUG


Le opere a cui corrispondono pagine strutturate in GATE figurano in grassetto. Per quelle presenti nel Fondo gesuitico della Biblioteca Nazionale di Roma oppure non ancora censite completamente c'è il rimando al catalogo di MANUS on line.

BENCI FRANCESCO

  • Actiuncula in distributione praemiorum: FCOLR N 56 in MANUS.
  • Hiaeus (Elisaeus): BNCR Ges. 24 in MANUS.
  • Quinque Martyres: APUG 1165 - APUG 1211.


VAN BRECHT LIÉVIN



COLOMERA MICHELE

  • Il trionfo del Giappone: APUG 1293 in MANUS


FERRARI GIOVANNI BATTISTA



ROSECCO FRANCESCO

  • Maddalena penitente: APUG 1293 in MANUS


ROSPIGLIOSI GIULIO

  • La comica del Cielo ovvero La Baltasara: APUG 1293 in MANUS


STEFANO FRANCESCO



STEFONIO BERNARDINO



TANI NICOLO'



ORAZIO TORSELLINI

  • Dialogus in distributione praemiorum: FCOLR N56 in MANUS


TUCCI STEFANO
In APUG 1143:




VENEGAS MIGUEL

  • Achabus: BNCR Ges. 142 in MANUS.
  • Tragedia Saulis: BNCR Ges. 142 in MANUS; BNCR Ges. 24 MANUS.


OPERE ANONIME


  • Sanctus Ignatius, sive Haeresis triumphata: APUG 1123 in MANUS


  • Comicolusus Praetextatus in Distributione Praemiorum: BNCR Ges. 248 in MANUS


Descrizione fisica: la materialità delle opere

Dai primi riscontri effettuati durante il censimento si rileva come accanto a unità codicologiche coerenti (stessa carta, fascicolazione e legatura coeva) la maggior parte delle opere sia costituita da poche carte o fascicoli. Si trovano assemblate con altri manoscritti in una legatura posteriore alla composizione dei codici. I testi cuciti in queste legature sono di autori diversi e coprono un ampio arco cronologico costituendo di fatto miscellanee fattizie, pur riconoscendo l’intento del raccoglitore di comporre corpus tematicamente affini. Queste operazioni di rilegatura sono spesso riconducibili a interventi interni al Collegio realizzati talvolta con materiali di recupero e con semplici tecniche esecutive[3]. Il problema di queste rilegature è che spesso non sono presenti le carte preliminari delle opere (è difficile dire se già mancanti o eliminate in seguito) dove normalmente si trovano dati quali il titolo, l'autore e il possessore. A queste difficoltà si aggiunge il cattivo stato di conservazione delle carte dove l'ossidazione degli inchiostri ha provocato imbrunimenti o perforazioni. Tali manoscritti necessitano di un restauro, preventivo alla consultazione o, dove previsto, alla digitalizzazione. Nel 2020 in occasione dell'anniversario per i 400 anni dalla morte di Bernardino Stefonio (1560-1620) sono stati restaurati i manoscritti delle opere:



  1. BNCR, Catalogo dei manoscritti del Fondo gesuitico. Indice
  2. Il catalogo di riferimento è il Catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale. Accedendo alla descrizione nell'OPAC SBN è possibile scorrere l'elenco delle biblioteche italiane che conservano l'edizione visualizzando, ove possibile, la digitalizzazione della stessa.
  3. A titolo di esempio si veda il post "Corpi di libri antichi da mandare al legatore" sul blog dell'APUG