Difference between revisions of "Page:EBC 1614 05 09 1571.pdf/1"
Page body (to be transcluded): | Page body (to be transcluded): | ||
Line 6: | Line 6: | ||
[[Category:EBC_Pages]] | [[Category:EBC_Pages]] | ||
<!-- PLEASE START TRANSCRIPTION UNDER THIS LINE. DO NOT EDIT PREVIOUS LINES! --> | <!-- PLEASE START TRANSCRIPTION UNDER THIS LINE. DO NOT EDIT PREVIOUS LINES! --> | ||
− | + | Ill.mo et R.mo Sig.re padron mio col.mo<br> | |
− | Credo che V.S.Ill | + | Credo che V.S. Ill.ma tenghi memoria d'un servitor suo molto divoto, |
don Bernardo Gaudino mio diocesano sacerdote hoggi et di santi | don Bernardo Gaudino mio diocesano sacerdote hoggi et di santi | ||
− | costumi, per | + | costumi, per i quali è da me molto amato, onde fui mosso a conferigli, |
− | come scrissi à V.S. Ill | + | come scrissi à V.S. Ill.ma nel mio ritorno di dicembre 1612, la |
dignità del tesaurato in questa cathedrale, alla quale è unita la | dignità del tesaurato in questa cathedrale, alla quale è unita la | ||
cura d'anime; e perché il suo confessore è lettore di theologia, o | cura d'anime; e perché il suo confessore è lettore di theologia, o | ||
Line 24: | Line 24: | ||
per altri vinti mesi ancora, con molto danno di queste anime, le | per altri vinti mesi ancora, con molto danno di queste anime, le | ||
quali difficilmente truovo a chi raccomandarle se non ad altro | quali difficilmente truovo a chi raccomandarle se non ad altro | ||
− | curato gravato con la propria cura del | + | curato gravato con la propria cura del peso del canonicato et servitio |
della chiesa; ne sono giovati molti et urgentissimi ufficii passati | della chiesa; ne sono giovati molti et urgentissimi ufficii passati | ||
seco et di persona et per mezzo d'altr per farlo risedere, perché | seco et di persona et per mezzo d'altr per farlo risedere, perché | ||
replicandosi all'inspirazione che dice havere, fondata nel detto di | replicandosi all'inspirazione che dice havere, fondata nel detto di | ||
quel suo confessore, risponde che rinunciarà. Mi è parso di significare | quel suo confessore, risponde che rinunciarà. Mi è parso di significare | ||
− | il tutto alla pietà di V.S. Ill | + | il tutto alla pietà di V.S. Ill.ma acciò, se le par'meglio o |
che egli risieda, com'è l'obbligo suo, scriva a detto padre che l' | che egli risieda, com'è l'obbligo suo, scriva a detto padre che l' | ||
essorti, ché in quello sta la deliberatione. Rt se le par'ancora che | essorti, ché in quello sta la deliberatione. Rt se le par'ancora che | ||
si debba condescendere al suo desiderio per la continuatione dello | si debba condescendere al suo desiderio per la continuatione dello | ||
studio, gl'impetri la licentza, ò se giudica gli possa concedere | studio, gl'impetri la licentza, ò se giudica gli possa concedere | ||
− | io, me lo avvisi che lo consolarò. Intanto priego a V.S. Ill | + | io, me lo avvisi che lo consolarò. Intanto priego a V.S. Ill.ma l' |
accrescimento di ogni gratia et essaltatione. Di S. Agata a 9 di | accrescimento di ogni gratia et essaltatione. Di S. Agata a 9 di | ||
maggio 1614<br> | maggio 1614<br> | ||
− | Di V.S. Ill | + | Di V.S. Ill.ma et Rev.ma |
Revision as of 16:48, 30 January 2019
[1]
Ill.mo et R.mo Sig.re padron mio col.mo
Credo che V.S. Ill.ma tenghi memoria d'un servitor suo molto divoto,
don Bernardo Gaudino mio diocesano sacerdote hoggi et di santi
costumi, per i quali è da me molto amato, onde fui mosso a conferigli,
come scrissi à V.S. Ill.ma nel mio ritorno di dicembre 1612, la
dignità del tesaurato in questa cathedrale, alla quale è unita la
cura d'anime; e perché il suo confessore è lettore di theologia, o
che è un padre maestro Antonio Palombo della Compania, mi disse
che per un anno bisognava che continuasse in Napoli lo studio di
theologia, me ne contentai, considerando la brevità del tempo e la
qualità della persona e scrissi anche in Roma per impetrargli la
licentia. Hor'anche sono scorsi non un anno solo, ma 18 mesi, et
egli persuaso da detto padre, contra il parer del padre Spinelli et
altri padri di molto sapere e gravità della Compagnia et mio e di
quelli con i quali mi consiglio nelle cose gravi per la diretione
di questa chiesa, è diliberato voler continuare in detto studio
per altri vinti mesi ancora, con molto danno di queste anime, le
quali difficilmente truovo a chi raccomandarle se non ad altro
curato gravato con la propria cura del peso del canonicato et servitio
della chiesa; ne sono giovati molti et urgentissimi ufficii passati
seco et di persona et per mezzo d'altr per farlo risedere, perché
replicandosi all'inspirazione che dice havere, fondata nel detto di
quel suo confessore, risponde che rinunciarà. Mi è parso di significare
il tutto alla pietà di V.S. Ill.ma acciò, se le par'meglio o
che egli risieda, com'è l'obbligo suo, scriva a detto padre che l'
essorti, ché in quello sta la deliberatione. Rt se le par'ancora che
si debba condescendere al suo desiderio per la continuatione dello
studio, gl'impetri la licentza, ò se giudica gli possa concedere
io, me lo avvisi che lo consolarò. Intanto priego a V.S. Ill.ma l'
accrescimento di ogni gratia et essaltatione. Di S. Agata a 9 di
maggio 1614
Di V.S. Ill.ma et Rev.ma
- ↑ Il vescovo di Sant'Agata de' Goti all'epoca era Ettore Diotallevi (1608-1635), fonte: "Dizionario storio della diocesi - Campania", 2010, p. 304