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Mappamondo Universale di tutto il mondo, con lettera e dichiarazione in lingua cinese, assai bello, con che il Guanciunmin si allegrava molto, vedendo in esso la grandezza e distintione di tutta la terra con tanta varietà di regni e costumi, e molte volte lo volse vedere per poterlo intender bene" [1].
Della prima edizione del mappamondo (1584) e della sua riproduzione litografica di Soochow (1595-1597) non si conosce nessun esemplare nè in Cina nè in Europa. Nonostante gli errori inevitabili in un primo abbozzo, che il Ricci riconosce volentieri e più di una volta sarebbe stato interessante di vedervi i primi sforzi fatti per far intendere ai letterati cinesi che il mondo non finiva coll'Impero celeste. Non vi può essere dubbio, p. es., che l'Europa nel 1584 dovette essere chiamata Ttienciu 天竺 , solo termine conosciuto dai missionari allora per suscitare nei Cinesi l'idea di un paese occidentale alla Cina e abbastanza lontano da essa [2].

È stato detto che il P. Wieger avrebbe visto nel 1910 nella Biblioteca Vaticana un esemplare di mappamondo del 1584 [3]. Quando si sa la facilità e la leggerezza che la quale il P. Wieger affermava, dommatizzava e magari volentieri garantiva cose tutt'altro che esatte,

  1. R., I, p. 285. Qui si tratta del viaggio da Nanchino a Pechino, ma è evidente che questo mappamondo dovette essere portato a Nanchino da Sciochin e dallo stesso Ricci.
  2. Ho trattato altrove del nome Ttienciu 天竺 (= India = Europa), dato dai missionari negli anni 1584-1588 ai paesi Occidentali che corrispondevano più o meno all'Europa. Cfr. AHSI., 1934, pp. 208-218; CC., 1935, II, p. 47, n. 4.
  3. H. BERNARD, S.I La Mappamonde Ricci du Musée Historique de Pékin (estratto da "La Politique de Pékin"), Pechino, 1928, p. 6, n. I.