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ricc ricciano restava rinchiuso nelle biblioteche, e, per la maggioranza degli studiosi, inutilizzato, perché tutto in cinese. Nel 1932 fu fondata la facoltà di Missiologia nella Pontificia Università Gregoriana in Roma e nel 1933 la fiducia dei miei Superiori mi chiamava ad occuparvi la cattedra di sinologia, dopo un soggiorno di più di sedici anni in Cina. Al mio arrivo in Roma nel 1934, sorse l'idea di pubblicare e d'illustrare il mappamondo ricciano della Vaticana. L'iniziativa venne dal prof. Giovanni Vacca della R. Università di Roma, il quale ne conferì l'onore col Pro-Prefetto della Biblioteca Vaticana, che era allora l'attuale Card. Eugenio Tisserant. Questi dunque il 15 febbraio 1935 mi scrisse in questi termini: "Il prof. Vacca mi ha parlato dell'utilità che vi sarebbe per il progresso degli studi sinologici di pubblicare una riproduzione del famoso mappamondo del P. Matteo Ricci, conservato, come Ella sa, in una copia ottima sotto la segnatura Barb. Orient. 150 Mi farebbe gran piacere se V. R. accettasse d'illustrare questa progettata riproduzione... Mi auguro che la Biblioteca Vaticana possa con questa iniziativa far apparire meglio i meriti dell'illustre e dotto missionario". Accettai l'offerta e mi misi al lavoro che oggi, dopo tre anni di studio arduo e allora imprevisto, continuamente incoraggiato dall'attuale Prefetto della Biblioteca Vaticana, il R. P. Anselmo M. Albareda O. S. B., posso finalmente presentare al lettore. L'opera si compone di tre parti, una parte storica, una parte cartografica, e una parte esegetica. La prima parte, intitolata Saggio Storico (pp.3-187) passa in rivista in 12 capitoli tutto ciò che la Storia ci ha tramandato sul