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piaciuta al testatore, come piace al suo herede. Quam Deus...
(9) Beatissimo Padre
F. Francesco Rughesi dell'ordine de Servi, espone alla S.tà V. come havendo nel monasterio di S. Bernardo in Montepulciano una sorella monache, gia vechia, et havendo messa di nuovo nell'istesso monasterio una sua Nipote, la quale non ha Padre, ne Madre, et della quale esso solo tiene cura, ha necessità di parlare con la Madre Priora, et con la suddetta sua sorella, et con la sua nipote, per trattare della dote, et altre cose necessarie per vestirla monaca. Però supplico la S.tà V. à dargli licenza, che non saputa, et giuditio dell'ordinario possa parlare con le suddette monache, quante volte bisognarà per compire il negotio del vestir monaca la suddetta sua nipote; et se la S.tà sua comandarà, non vi andarà solo, ma con quel compagno, che gli dara il Signor Vicario Generale di Monsignor Vescovo di detta città.
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(10) Beatissime Pater
Mattheus Presovius Polonus cum ex monache et diacono factus esset haereticus, et uxorem duxisset, et postea ad fidem catholicam conversus esset, impetravit à Sanctitate vestra, ut absolveretur ab haeresi et excommunicatione, et habilitaretur ad exercitium ordinum susceptorum; sed quia pauperrius est, et non potest vitam sostentare, nisi habilitetur ad presbyterarum, et beneficium parochiale obtinendum, supplicai humillime, ut S.tas V. dignetur misericorditer cum eo dispensare super irregularitate contracta tam ex haeresi, quam ex bigamia similitudinaria, quod videlicet uxorem duxerit post votum solemne. Et de ejus idoneitate testantur Patres jesuitae in literis datis ad Card. Bellarminum.
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(11) Beatissimo Padre
Il P. Nicolò Promontorio[1]


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  1. Fondatore della “Congregazione della Comunione Generale”. Succeduto al padre Promontorio, nel 1618, il padre Pietro Gravita (1587-1658), ottiene, dal preposto generale dell’ordine, Muzio Vitelleschi (+1645), nel 1630, un terreno, contiguo al Collegio Romano, che viene acquistato dai padri Camaldolesi, comprendente collegio e chiesa di S. Antonio de Forbitoribus (i Camaldolesi si spostarono nella chiesa di San Romualdo posta sul lato destro di palazzo Bolognetti, a Piazza Venezia), per la costruzione di un oratorio da cui, più facilmente sarebbe stato possibile organizzare e lanciare azioni di apostolato nel contesto agnostico dei cattolici romani. Attorno all’oratorio, chiamato “Oratorio della SS Comunione Generale”, teminato nel 1633 e dedicato a San Francesco Saverio, gesuita missionario nelle Indie, diretto dal padre Pietro Gravita (1587-1658), si formarono nove congregazioni di laici formate da persone umili, ma anche da nobili e principi, che si impegnavano a diffondere la dottrina cristiana, coinvolgendo il massimo numero di persone del popolo.Alla morte del padre Gravita nel 1658, l’oratorio, come pure oggi la via, prese il nome, deformato, di “Caravita”.