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Molto illustre signora sorella, Hebbi la lettera sua, nel la quale mi diceva che la vigna ò possessione di Marchiana vale 600 scudi, ma non risposi, perche mi parve uno sproposito, et cosi mi pare hora quest'altra lettera ultima dalli 8 di Decembre, perche io veggo che piu stabili vi compero, tanto piu bisogna crescere la provisione. Però non occorre pensare ad altra compra, sin che io non vegga che le cose comprate rendine tanto frutto che mi liberino di mandarvi ogni giorno nuovi denari, perche quest'anno oltre della solita, provisione havete havuto cento scudi, che erano in mano della Sig.ra Francesca, et non hanno bastato, poi che havete debito dieci scudi per comperar vino. In somma io sono pentito di haver levato delli monti quelli 800 scudi, che pur fruttavano cinque per cento, dove le vostre compre non frutteranno tre per cento, et io trovavo dodici per cento, che era la vostra ventura. Il Sig.or Bartoletto và inimicandosi le persone con imputarle che mi habbino scritto ò detto quello che io gli scrissi della sua mala vita, imputando che me l'habbiano riferito il Sig.or Archangelo Burratti per lettere, ò il Sig.or Francesco suo fratello à bocca; il che tutto è falsissimo. Però si risolva à non cercare chi me l'habbia detto, che non lo può indovinare. La settimana che viene, se potrò, mandarò per via di Siena,la solita provisione. Iddio vi concedi il buon Natale, et il buon capo d'anno. Di Roma li 22 di Decembre 1618.
Di V.S. M.to ill.re
fratello aff.mo
Il Card.le Bellarmino.
Alla molto illustre Signora sorella la Signora Camilla Bellarmini ne Burratti Montepulciano.