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alla maestà del Re e della Regina per licentiarsi, come fece, et hoggi ò dimani deve partire per la volta di Roma, doppo haver dt data e ricevuta quella maggior sodisfattione che si poteva desi derare. Io non hò mancato poi di servir il detto padre Generale in tutte le occorrenze che mi si son presentate e per rispetto del proprio suo merito e per sodisfar' all'obligo del mio carico e per adempir'i commandamenti di V. S.ia Ill.ma alla quale hò stimato di dover dar conto di tutti i detti particolari. E le bacio per fine humilissimamente le mani. Di Parigi li 24 d'ott.re 1618. Di V.S. Ill.ma e Rev.ma Non creda V.S. Ill.ma ch'io amplifichi, perche veramente non si può dir tanto che basti del merito, che s'è acquistato qui il padre Generale, e della riputatione e lode con che se ne torna. E V.S. Ill.ma vi ha la sua parte, poichè da lei principalmente è venuto il consiglio di mandar qua il detto padre.
Umilissimo e devot.mo servitore
G. Arciv. di Rhodi.
Ill.mo Card.le Bellarmino.
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Si risponda che resto obligatissimo alla molta charità sua in torno alle cose de'Celestini; ne darò conto fra tre giorni alla S.tà sua, et so certo che ne haverà molto contento. Desidero mi comandi cose di suo servitmo, etc.