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Supplico V.S. Ill.ma à considerare, insieme con cotesti Ill.mi miei Signori suoi colleghi, maturamente questo negotio et in quello che possono consolar me, questo clero et questo popolo, già che il tenerli per santi e per tali venerarli è cosa antichissima, nè adesso si tratta d'altro che di far loro offitio, ò duplice ò semiduplice per maggior divotione et venerazione. Et habbiamo l'esempio di Santa Limbania, ohe pure ultimamente fù approvata, e se ne fà l'offitio,con tutto che non si sappia precisamente il tempo nel quale visse e nel quale fusse da Cipri apportata questa patria, nella chiesa di San Tomaso monastero di monache, dove si conserva il suo corpo con molta venerazione e dove ancora fù monaca.
Di quanto V.S. Ill.ma coopererà à questo desiderio buono di questo clero et popolo, ne resterò io à lei particolarmente tenuto, à cui per fine faccio humilissima riverenza. Di Genova a x agosto 1618.
Di V. Sig.ria Ill.ma et Rev.ma
Hum.mo et oblig.mo servitore
Domenico Arcivescovo di Genova.
Signor cardinale Bellarmino.
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Si risponda che ho trattato il Sabbato passato nella sacra congregatione de'Riti il negotio delli Santi di Genova, et ho letto in publico la lettera di V.S.ma et allegato le altre risposte et considerationi da lei mandate. La congregatione ha risposto che non intende cagionare scandalo alcuno in cotesta chiesa, et per questo non comanda niente; ma solo dice che non può approvare quello che non gli costa che sia vero, et che ne anco puo approvare il culto di S.to Ugo, che essendo santo doppo il decreto di Alessandro terzo, doveria havere qualche privilegio apostolico. Di Santo Siro Martire ne parla S.to Gregorio ne'dialogi
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