Page:EBC 1618 05 15 2003.pdf/3

From GATE
This page has been proofread


Quando V.S. Ill.ma era in Boemia Nuntio all'Imperatore, spesso pregavo il Papa che la facesse tornare, et renderla alla sua sposa, dicendogli che il marito lontano della moglie, non fa figlioli, ne può allevare bene quelli che sono nati, et questo dicevo confidentemente, perchè sapevo di far piacere à V.S. Ill.ma. Hora non ardisco parlare, perche non so qual sia l'animo suo: ma bene prego Iddio, che gl'insegni la sua santa voluntà, et gli faccia conoscere, quanto danno patiscano le chiese abbandonate longamente dalli loro Vescovi. Mi perdoni la troppa libertà, et l'attribuisca all'amore grande, che porto alla persona sua,et al popolo di Capua, alla, cura sua da Dio raccomandata. Con questo prego a V.S.
Ill.ma ogni felicità.
Di V.S. Ill.ma et R.ma
Di Roma li 15. Maggio 1618.
Aff.mo per servirla sempre
Il Card.le Bellarmino.
All'Ill.mo et R.mo Sig.re Monsig.re Caetano Nuntio di Spagna.
Madrid.
---page break---
brouillon autogr., commencant: Si risponda, che io vorrei, che V.ra Sig.ria
Ill.ma potesse...
(corrections faites sur cette minute)
(fin) Con questo, etc.