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R.mo Padre mio, Ho parlato questa mattina delli due negotii commessimi da V.P.tà R.ma con Sua Santità nella congregatione del S.to Offitio, che in tale luogo sempre si trattano simili affari. Et quanto al primo del P. Metoscita, la Santità Sua si contenta, che il P. Metoscita habbia tutta l'autorità in assolvere, che beve va il P. Thomaso Inglese in Messina, eccetto solo, che il P. Thomaso l'haveva per li schiavi et schiave, et per 1'Inglesi negotianti in Sicilia: et hora il Papa vole, che il P. Metoscita l'habbia solo per li schiavi et schiave di qual si voglia paese: et che la licenza duri per un'anno, da cominciarsi quando il Padre haverà notitia di questa gratia.
Quanto poi al rimanere l'Arcivescovo di Cranganor nella sua diocesi, et mandare il P. Roberto Nobili à Goa, et mandarvi ancora il suo parere scritto, la S.tà Sua ha giudicato bene, che Msig.or Arciv.o di Cranganor si resti nella sua diocesi per le ragioni da lui assegnate: et vada il P. Roberto Nobili, et che l'Arcivescovo di Goa chiami quanti consultori gli parerà, et trattino bene la causa, et poi dicano alla Sede Apostolica aviso del tutto.
Con questa occasione raccomando à V.P.tà il portatore di questa, il quale ha ferma speranza di esser'esaudito, et io desidero, che non fraudetur a desiderio suo. Con questo mi raccomando alle S.te orationi. Di casa li 7. di Decembre 1617.
Di V. P.tà R.ma
Servo in X° aff.mo
Il Card.le Bellarmino.
Al R.mo Padre, il P.Proposito Generale della Côpa di Giesù.