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Ill.mo et Rev.mo Sig.r padrone col.mo.
Io son obligato a V.S. Ill.ma di quant'ho e di quanto posso: onde li raccomandati da lei per il concorso s'havranno in quella consideratione che richiede la mia obligatione. Quel don Giacomo Bassi principal raccomandato è di meno età di tutti gli altri con correnti e non ha tenuto mai cura d'anime, se bene per altro in tendo esser di buone qualità, et sento che verrà carico di lettere di raccomandatione ancor de'Seren.mi Padroni, e sarebbe meglio esser carico di meriti e di sapere, che pretendere di far violenza altrui con i favori, mentre il vescovo è tenuto di eleggere il più idoneo tra gli approvati da gli essaminatori. Havrò bisogno di particolar aiuto di Dio, che mi dia lume da poter sodisfar alli Padroni, senz'offesa di Sua Divina Maestà e della giustitia. Fatto che sarà il concorso farò dar conto à V.S. Ill.ma del seguito etc.
Devo poi ringratiare V.S. Ill.ma, come fò quanto più efficace mente posso, della gratia ch'ella s'è compiaciuta di farmi, di poter tradur la nuova sua operetta spirituale, e doveva far quest' offitio molto prima, quando ne'fui avvisato da don Bartolomeo. Mà l'indispositione di più mesi m'ha fatto mancare. Mi venne questo spirito l'anno passato, quando ricevei l'altra de gemitu etc., essendo mancata la fel. mem. di Mons.gr di Teano di vulgarizarla, e ne scrissi à don Bartolomeo, dal quale hebbi risposta ch'era già accomodata, ma che si procurerebbe per la prima che si havesse à dar fuora; et se bene non n'ho fatto poi altro riflesso, tuttavia, bevendo l'avviso, m'inanimii all'impresa, confidando nell'aiuto di Dio che mi sia per dar forze da poter riuscire con tutta la mia poca sanità et altri impedimenti, et almeno provarò, per riceverne anco profitto spirituale, poichè per mezo della traduttione s'imprimono megli li concetti che non si fa con la lettura, ricer cando assai maggior attentione. Se non mi riuscirà, mi mortificarò
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