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Molto Ill.re Sig.ra sorella. Mando per Paulo Fornaro nostro paesano à V.S. li vinti scudi, che mi ha domandati per mezzo del Sig.r Marcello Cervini. Prima non ci è stata occasione di mandarli, et hò ordinato, che li dia in mano propria. Mà fra un mese

mandaremo la solita provisione, ritenendoci questi vinti scudi. Quando à V.S. viene desiderio di vedermi in habito di Cardinale, si faccia il segno della Croce, perche questa è tentatione del demonio. Et essendo lei già vicina alla morte[1], come sono io, bisogna pensare alle cose future, non alle presenti, et alla passione del Signore, non alle vanità, et grandezze del mondo. Et se lei sapesse di quanti disgusti, et travagli è accompagnato questo habito, et la quiete che havevo nell'habito nero della santa Compagnia di Giesù, credo, che più desideraria vedermi nell'habito di Religioso, che di Cardinale. Mà pur doviamo contentarci di quello, che piace à Dio, et credo, che Iddio habbia voluto mettermi in questo stato, in gran parte, per sovvenire alle necessità de'parenti; alle quali però un Cardinale Religioso non può dare, se non il necessario, et non arrichirli. Così un Santo Arcivescovo à'tempi nostri, chiamato Padre Thomaso di Villanova, che hora si tratta di canonizarlo, haveva trenta milia scudi di entrata, et i parenti poverissimi; perche era religioso di S.to Agostino, dava per limosina più di vinti milia scudi l'anno, et ad una sorella, che haveva poverissima, non diede mai più di cento scudi l'anno; et al fratello, che haveva moglie, et figlioli, tutti poveri, ducente. Iddio conservi V.S., et lei preghi Dio per me. Di Roma li 26 di Novembre 1617.
Di V.S. fratello aff.mo
Il Card. Bellarmino.

  1. Secondo il Bartoli aveva sessantasette anni. Bartoli, D.; Della Vita di Roberto Cardinal Bellarmino.