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Molto Ill.re Sig.or Nipote. Ho letto l'entrata del Signor Cardinale Ubaldino[1] che V. Signoria mi ha fatta sapere; ma ne V. Signoria ne Roberto, mio nipote, mi ha scritto niente delle feste, che si sono fatte. Quando veniva à Montepulciano il Cardinale Santa Croce, poi Papa Marcello, che due volte venne quando io ero nella patria, tutto il giorno sonavano le campane del palazzo e della chiesa; et poi la sera si facevano li fuochi et si giocava alle tizzonate et tiravano l'artigliarie. Haveria hauto caro sapere quello che si era fatto hora; massime che questo cardinale doveva entrar in pontificale su'l cavallo bianco tutto coperto di taffetta bianco, et esso con il piviale et mitra, ò vero su la mula pontificale cardinalitia con la cappa rossa et cappello rosso pontificale. Ma poichè non gli è parso di scrivere questa entrata, potranno raccontarla quando verranno qua. Iddio conservi V. Signoria con tutti di casa. Di Roma li 14 di ottobre 1617.
Di V.S. m.to ill.re
Zio aff.mo
Il Card.le Bellarmino.
Al M.to Ill.re Sig.or nipote, il Sig.or Marcello Cervini.

Al Vivo[2]

  1. Roberto Ubaldini (Firenze, 5 giugno 1581 – Roma, 22 aprile 1635). Eletto vescovo di Montepulciano e nominato nunzio apostolico in Francia nel 1607, fu creato cardinale presbitero con il titolo di San Matteo in Merulana da papa Paolo V nel concistoro del 2 dicembre 1615. Fu prefetto della Sacra Congregazione del Concilio (1621-1623), legato pontificio a Bologna (1623-1627) e camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali (1628-1629). Da cardinale ha partecipato ai conclavi del 1621 e del 1623.
  2. Residenza di campagna della famiglia Cervini. Vedi, Motta, Una teologia politica, 20.