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Ill.mo et R.mo Sig.re mio osserv.mo
Non havendo rispetto nissuno al merito della persona di monsg'r di Conmartino consigliero di stato in questo regno, del quale, oltre che è mio antichissimo amico, potrei dire parecchi cose lodevoli, mi ritruovo astretto per mezo di molt'informationi ch'ho fatto per me stesso et per altri da me in questo impiegati, di far alla S/tà di Nostro Signore fede della pietà, dottrina et buoni costumi del figliolo di detto Signore, il quale bora parte per bacciar'i piedi di Sua Santità et supplicarla per la gratia della coadiutoria della chiesa Ambianense. Et perche so io che detta chiesa non arriva in frutti a scudi tre mila d'oro, che la speditione sarà di gran spesa Bu'l piede della tassa, et che detto oratore supplicherà per qualche gratia, supplico anch'io V.S. Ill.ma gli voglia essere favorevole, et, se farà bisogno, renda testimonio a Sua Santità di tutto questo, come s'è degnata far'in altr'occasioni, de quali gliene tengo sempre l'obligo in memoria finche mi si facia altra occasione di servirla. Intanto supplico Nostro Signore che à V.S. Ill.ma conceda eterna felicità. Di Parigi li 8 di Settembre 1617.
Di V.S. Ill.ma e Rev.ma
Questo Praelato è stato al Collegio della Compagnia a la Fleche per gli studii et ha dato grandissima sodisfattione a quelli padri, dei quali n'ho havuto bonissima relazione.
Humilissimo et affettionatissimo servitore
F. Card.de Larochefoucault.
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Si risponda che io quest'anno, per essere Camerlengo del sacro collegio, mi ritrovo obligato di non aiutare quelli che domandano gratia della tassa; et nondimeno molti prelati franzesi in questo anno con lettere del Re hanno hauto grandissime grafie.(come li Cardinali Spagnuoli.] Cosi spero che questo Prelato, che V.S. Ill.ma mi raccomanda, havera quello che desidera senza che io sia ripreso di esser negligente nel mio offitio, quale a Natale prossimo finisce; et finito questo poco tempo, sarò pronto à servir V.S. Ill.ma.