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Molto Ill.re Signore, Ho visto, quanto mi scrivano à favore di una povera fanciulla, che per mancamento di dote non si può maritare. Gli rispondo che non sono stato mai in tanta estremità di denari, quanto quest'anno, primo la mia caduta da cavallo mi costò circa cento scudi; poi la grandine di costì, per il danno,che fece à mio fratello, et mia sorella, mi ha forzato à crescer' la provisione; di piu il vescovado di mio nipote mi ha costato non poco per aiutarlo à mettersi in ordine; et hora la morte mi costa molto piu, havendo lasciato circa due milia scudi di debiti, et robba pochissima, che non so se arriverà a trecento, ò quattrocento scudi, et quello che piu importa, solevo ricevere da Turino per il Priorato di Ruberto, mille scudi, et questo anno non si è riceuto niente. Se per l'avvenire potrò far qualche limosina à quella fanciulla, la farò volentieri: ma dubito che non sarà cosi presto, perche oltre dell'altre spese, mi è cresciuta la spesa della cappella nel duomo; et già vi ho speso piu di cento scudi, et per finirla, et ornarla ne bisogneranno almeno cinquecento. Habbiano compassione alle mie necessità, et preghino Dio per me. Di Roma li 17 di Decembre 1616.
Delle Signorie VV. molto Illustri
Parente aff.mo
Il Card.le Bellarmino.
Signora Anna et Maria.
Montepulciano.
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Alle molte illustri Sig.re la Sig.ra Anna Strozzi, et Maria Bellarmini, etc.
Montepulciano.