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Serenissimo Sig.re e padrone mio osser.mo
Veggo che troppo spesso affatigo V.ra A. con mie raccommandationi, ma questa volta spero che mi perdonerà volentieri, trattandosi di vedova et pupilli, la causa de quali sono raccomandate da Dio spesso nella sacra Scrittura à Principi et Signori della terra. La vedova del Cavalier Buratti et i pupilli suoi figlioli hanno una lite nel Tribunale delli Otto, che dura già un'anno et mezzo, con grande spesa et travaglio loro. Supplica V.ra Alt.za che sia servita ordinare che la causa si spedisca per giustitia, quanto prima sia sia possibile, non ostante la diligenza degl'adversarii, che procurano tirarla in longo. Et confido che Dio, che si degna chiamarsi Padre delli Orfani et giudice delle vedove, darà à V.ra Altezza degna mercede di questa buona opera. Di Roma lì 28 d'Ottobre 1616.