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Molto ill.re Sig.or Cugino, Mi pare benessimo fatto, che il Sig.or Marcello nostro finisca lo studio dell'instituto qua in Roma, come ha cominciato. Per l'anno,che viene non saria male provare un poco Siena, ò Perugia, et poi attaccarsi à quel luogo, che riesce meglio. Ma la prego prego à credermi, che io non desidero,se non quello, che é di maggior sodisfattione di V.S. et del Sig.or Marcello, et se io ho dimostrato l'altro anno, et anco quest'anno per lettere, et per mezo del P.Giacomo Nobili il mio parere essere, che Roma non sia buona per studiare, l'ho fatto, perche l'intendo; ma non per questo ho, ne havero à male, che V.S. sequiti il parere di altri, parlandosi di studio di legge, perche se si parlasse di studio di filosfia et theologia, io anteporria lo studio di Roma nel collegio della Compagnia di Gesù à tutti li altri studii d'Italie, perche nel collegio della Compagnia si leggano in ogni facultà circa trecento lettioni, senza rumori, et con disputi frequentissime, dove che negl'altri studii à pena si leggano settanta lettioni con molti fracassi, et rarissime dispute. Con questo prego da Dio à V.S. et à tutta la sua casa ogni contento. Di Roma li 20. di Giugno 1615,
Di V.S. M.to ill.re
Cugino aff.mo per servirla sempre
Il Card.le Bellarmino.
Sig.or Antonio Cervini. Al vivo.
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E Al molto Ill.re Sig.or Cugino il Sig.or Antonio Cervini
Al vivo