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S. Andrea, perché non deve il povero cardinale di S. Cecilia pigliar tra sé et le sue anime tre mesi de 12?
Supplico V.S. Ill.ma ad essermi un poco più liberale, et vedendo il poco che si fà a Roma per l'univresale, haver per bene che almeno per particolare commesso alla mia cura, si vadi facendo qualche cosa, che al fine queste selve col tagliare continuamente si fanno atte a formar grano et a dar buon frutto. Tutto questo sia detto con ogni humiltà et sottomissione al santissimo giuditio suo, ché, quando ella, non ostante tutto il sopradetto, giudichi altrimenti, io captiverò l'intelletto mio et ubbidirò à suoi consigli et comandamenti. Et qui fisico col basciarle humilissimamente le mani et pregarle dal Signore lunghissima et felicissima vita. Da Albano alli 24 di febraro 1615[1].
Penso però di esser costì subito date le ceneri.
Di V.S. Ill.ma
Hum.o et aff.mo servitore
Il Card. di S.ta Cecilia
All'Ill.mo et Rev.mo Sig.r mio osserv.mo Il Sig.r Card. Bellarmino Roma.
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(risposta al biglietto seguente?)
(al segretario de Beèl?)

Scriva una lettera al Card. S.ta Cecilia, con dirgli, che è morto, il Secretario della Congrgatione dell'Indice, et che io prego sua Signoria Ill.ma da parte di tutta la congregatione à farci sapere, quando gli piacerà di trovarsi qua per consultare delle cose di essa congregatione, per rimetterla in piedi, et dargli un buon secretario et tirare avanti il negotio tanto necessario all'espurgatorio.

  1. Si tratta di Paolo Emilio Sfondrati, in effetti cardinal nipote, poiché nipote di Gregorio XIV. Pagina interessante, perché consente un' "aperçu" sui concreti problemi della Congregazione dell'Indice, pur così importante.