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Molto Ill.re et R.mo Sig.re
All'humanissima lettera di V.S. R.ma non ho altro,che rispondere, se non ringratiarla della sollicitudine, che gli piace pigliare delle mie mal composte opere. L'usanza suole essere, che non si stampano tutte l'opere insieme di un'autore, se non di poi che è morto, perche allora è certo, che non scriverò altro et io se bene ho de gl'anni assai, et sono occupatissimo in attioni esteriori, tuttavia nel tempo, che posso rubbare all'altri negotii, vò sempre scrivendo qualche cosa. Et pure hora si stampa qua un'operetta spiritandole de ascensione mentis in Deum per scalas rerum creatarum; et hò animo di scrivere un'espositione litterale, et morale sopra le epistole, et evangelii, che si leggono alla missa le domeniche, et feste dell'anno.
Tuttavia mi rimetto al giuditio suo, et dovendosi fare questa nova stampargli raccomando sopra tutto la correttione. Scrivo al sig.re Pietro Cutsemio quello, che mi occorre per il principio della stampa intorno alla Recognitione, che si deve mettere al principio. Quando intenderà, che sia cominciata, avisarò altre cose, massime per il tomo degl'opusculi. Con questo prego à V.S. R.ma ogni contento.[1]
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Memoria pro editione scriptorum omnium Card.lis Bellarmini. Primus, qui ad me scripsit de editione coloniensi omnium operum meorum, fuit R.dus D.Petrus Custemius; ideo cuperem sine consensu et Consilio hujus optimi et mihi amicissimi viri nihil fieri. Ad eumdem misi distributionem omnium operum in septem tomos, et eidem signifi cavi quot opera hucusque scripsissem, tum latine, tum italice, et quid annotari vel accommodari vellem. Praeter illa opera, nihil postea scripsi, nisi duo opuscula spiritualia quae notissima sunt, utpote etiam Coloniae recusa.

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