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Ill.mo et R.mo Sig.or Padrone Colend.mo
Non si maravigli V. S. Ill.ma se io alli giorni passati tardai a darle conto del accordo promesso al Sig.r Abbate della Ciaia[1] delle discordie tra miei nipoti et me, perche per l'esempio del passato, temevo del effetto et buon fine di esso, come poi è seguito quando meno ci si pensava, doppo molte fatiche e diligenze usate dal detto Sig.r Abbate, nel volersi stipulare il contratto, perche volse il Sig.r Alessandro alcune cose fuore del punto gia convenuto, per le quali si saria facilmente guasto il partito, se io non havesse consentito à quelle con patientia et con serrare gli occhi per non vedere tutti i miei crediti abbattuti, oltre alli contenuti nella sentenza, senza alcuna consideratione e non solo senza riportarne alcuna sodisfatione, di quelle che desideravo gia notificate à V. S. Ill.ma, ma ancora con restarne gravato di farli parte oltre ad'alcune cose con mio particulare disgusto, di uno ritratto di papa Paulo terzo, che è una delle tre belle figure, et di buona mano di casa nostra, delle quali le due sendo in mano di miei nipoti, tenevo questa terza (se ben commune però mia, et per ricompenza del molto mi si doveva) sommamente cara, non solo per memoria di un tanto benefattore di casa nostra, ma ancora per non havere per ornamento di casa mia cosa piu degna di consideratione, et però non volendo privarmene, ne loro amorevolmente compiacermi della parte loro, propose il Sig.r Abbate che si donasse à V. S. Ill.ma come si è fatto et che ella potrà vedere per il contratto che a suo tempo se li manderà. Et è quanto con la presente mi occorre dire à V. S. Ill.ma alla quale con baciare humilmente la mano prego ogni prosperità. Di Montepulciano li X di Novembre 1614.

Di V. S. Ill.ma et R.ma
humiliss.mo et obblig.mo servitore.

  1. Angelo della Ciaia, was Bellarmino’s nephew