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Ill.mo e R.mo Sig.re. L'Agente delli padri Celestini mi ha fatto sapere che costi alcuni emuli del Provinciale hanno finto lettere mie et forse anco del Papa scritte à V.S. Ill.ma et che hanno fatte vedere nella camera della Regina, nelle quali lettere si diceva che Nostro Signore et io habbiamo improbati la riforma fatta dal Provinciale, massime circa l'oratione mentale, i novitiati et li studii. Et perche tutto questo è falsissimo, mi ha ricercato da parte di quei Padri che con mie lettere desse aviso della verità. Dico dunque che tali lettere non sono nè possano essere mie ne di Nostro Signore; poichè io stesso con saputa et approbatione di Sua Santità, hò essortato il Provinciale à fare questa riforma, dandogli l'essempio del capitolo generale fatto da noi nel 1612, dove io ancora mi trovai presente all'Abbadia di Salmone, dove ad instanza mia si ordinò la reduttione de Novitiati ad un luogo solo, acciò li novitii stessero separati dagl'altri monaci et fossero instrutti con ogni diligenza; et che li studii si riducessero à due monasterii soli grandi et capaci, dove si potesse fare profitto. L'oratione mentale già era introdutta, et si ordinò che si continuasse con ogni fervore. Si che havendo io introdotta questa riforma quà in Italia et all'istessa essortato li padri Celestini di Francia, bisogna che siano lettere false quelle che contengano il contrario. Farà V.S. Ill.ma opera degna della sua charità dare aviso à Sua Maestà di tutto questo, se sia bisogno.