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Ill.mo et R.mo Signore colendissimo.
Di nuovo invio à V.S. Ill.ma il salmo già visto, accresciuto et qualche poco hora da me dilatato, affine ch'essa à suo bel commodo veda et gusti il saggio dell'opera, mia, il qual'totalmente voglio che da V.S. Ill.ma sia castigato coll'avvertirmi solamente, perche so ch'è occupatissima, posciache con la sua melliflua et soda dottrina à prò di santa Chiesa del continuo và essercitando li talenti che Sua D.a Maestà à lei ha liberalmente concessi. Gli stampatori di Brescia, c'hanno veduto il mentovato salmo, ma nudo, m'hanno scritto in nome di molti valent'huomini che la fatica mia sarà gratissima al mondo, oltrache anco quasi tutti i nostri in ciò convengono; et altresì mi dò a credere che V.S. Ill.ma tacitamente, per havermi data facoltà et per haver'anch'io sempre chiedatele conseglio, sia di simigliente parere. Con che inchinevolmente bacciando à V.S. Ill.ma il lembo delle sacre vesti, pregole da Dio il guiderdone dell'opre sue.
Di Bergamo li xx di novembre MDCxiij
Di V.S. Ill.ma et R.ma
Humilissimo servo
Giovan Paolo Almerini.