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Ill.mo et Ecc.mo Signor mio.
Gia che V. R. la seconda volta mi commanda che faccia andare al monasterio di S. Stephano di Bologna don Andrea Benceduti, sono costretto informarla della causa, per la quale questo religioso fu rimosso da Bologna; il che fin'hora non ho fatto per honor di lui.
Sappia dunque V. E. che fu rimosso per conto di una pratica con una donna per la quale era in pericolo della vita; et alcuni signori principali di casa Pepoli et di casa Hercolani avisorno il p. Generale che levasse di Bologna questo religioso. Io non affermo che ci fusse il male che si diceva et voglio credere che non ci fusse; ma in cose tali basta il suspetto con avertimento di Signori di qualità, à rimuovere uno da un luogo et mandarlo ad un altro. Et si conferma che cotesto monaco non habbia voglia di studiare, ma di fare la sua volontà, perchè non domanda di andare a Bologna al monasterio dei Celestini, dove si studia, ma à quello di s. Stephano, dove non si studia. Sono sicuro che V. E. non vorrà che si contristi il Generale della religione, per sodisfare all'appetito di un suddito, che con suo pericolo brama di stare dove i superiori non vogliano. Per questo la supplico à comandarmi qualche cosa di suo proprio servitio, che mi trovarà prontissimo à servirla etc.