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Ill.mo et Rev.mo Sig.re mio padrone colendissimo
Il Sig.r Henrico de Sponde, che hà con grandissimo applauso de buoni esquisitamente compilato e publicato ultimamente qui l'epitome de gl'Annali del Sig.r Card. Baronie di pia memoria, viene costà a presentarlo a i S.mi piedi di N.S. con deliberatione di venire anco a humilissimamente riverire V.S. ill.ma la quale supplico di vederlo con la solita naturale sua benignità per favorirne il merito suo proprio et anco questa riverentissima mia intercessione, che devo alla particolare affettione che io porto a esso Sig.r Henrico et a la stima che fò della sua gran virtù e zelo, il quale lo stimola ad impiegare il suo talento in redurre anco in epitome tutti i concilii che s'hanno impressi, ò in altra opera non meno utile e fruttuosa; ma per le oppositioni che incontrano qui tutti i virtuosi, come pur'egli ne hà provato delle molto fastidiose per causa di detto Epitome (come intenderà V.S. Ill.ma medesimo) dubito, che gli sarà difficile di mettere in essecutione si buon dissegno, se non si fà opera di ritenerlo costì, provedendo competentemente a le sue necessità; di che esso trattare a bastanza con V.S. Ill.ma; a cui restarò particolarissimamente tenuto d'ogni favore e gratin ch'ella farà a esso signor di Sponde.
Con che baciandole humilissimamente le mani, prego a V.S. Ill.ma longa e felicissima vita. Di Parigi li 18 di settembre 1612.
Di V.S. Ill.ma e Rev.ma
Sig.r Card. Bellarmino per Sponde.
Humil.mo et obligat.mo servitore
Il vescovo di Montepulciano.
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(Reponse de Bell. minute autogr.):
Ho visto molto volentieri il Signor Henrico Sponde, et non mancarò di aiutarlo con Nostro Signore et dove potrò, perchè lo stimo degno di ogni bene. Resto maravigliato che non comparisca costi la
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