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Molto Ill.re Sig.or cugino. Già che così gli piace, ho accettato il vino, del quale un fiasco si è rotto per la strada (se il mulatore dice il vero) et due ne ho mandati al Sig.or Marcello. Queste feste il Sig.or Marcello tornarà a baciar la mano al Sig.or Card. Farnese, et fatta questa seconda visita, io cominciarò a metter' in consideratione all'istesso Cardinale il bisogno di V.S. et de suoi figlioli, et gli dirò come il Sig.or Card. Farnese vechio haveva buonissimo animo di favorir la casa, et comincio con mandar Monsig.or Herennio vicelegato a Viterbo: ma per l'indispositione dell'orechie dell'uno, et per la morte dell'altro non si puotte far'altro, perche questi giovani, figli di V.S., non erano nati, quando il S.or Card. Farnese morì. V.S. stia di buon'animo, che Dio ci aiuterà, et quando potremo haver qualche cosa di Chiesa, io stesso darò la prima tonsura al Sig.or Marcello. Prego da Dio a lei et a tutta la casa sua il buon capo d'anno. Di Roma li 24 di Decembre 1611.
Di V.S. m.to ill.re
Aff.mo cugino per servirla
Il Card. Bellarmino.