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Ill.mo et R.mo Sig.re
N.ro Signore mi ha dato le propositioni cavate dall'advocato Servino dal mio libro contra Barclaio. Io ci ho fatto sopra un poco di annotatione, quale per ordine di Sua S.tà mando a V.S. Ill.ma ciò, bisognando, la mostri a chi piace a lei. All'altro libretto parte francese et parte latino non è parso che si risponda niente, potendo ogn'uno, che ha giuditio, vedere, che non conchiude niente.
La regina non rispose alla mia lettera, ma mi fece dire dal Sig.r Ambasciatore suo, che il mio libro era buono, ma che saria stato bene, che non fusse uscito in questo tempo, cio è quando sia ammazzato il re. Non mi curo, che sua M.tà non mi risponda, ma ben mi dispiace, che pensi, che sia stato fatto a posta, che il mio libro uscisse poco doppo la morte del re. Però, se paresse alla sua prudenza, con occasione farla capace della verità, mi saria gratissimo; perchè la verità è, che l'occasione di fare il mio libro, fu per rispondere al Barclai, et non potevo rispondere, se non quando quello scrisse centra di me. Appresso, la mia risposta era fatta cinque mesi prima che morisse il re, et se non fusse bisognato mostrarla a molte persone, prima di stamparla, che cosi vol Nostro Sig.r saria uscita duo mesi prima della morte del re. Et quando mi fu data la nuova di quel crudele ammazamento, io stava correggendo la stampa. Con questo saluto caramente V.S. Ill.ma et gli desidero, et prego da Dio ogni prosperità. Di Roma li 29 di Marzo 1611.
Di V.S. ill.ma et R.ma
Come fratello aff.mo per servirla
Il Card.le Bellarmino.