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Molto ill.re Sig.r Fratello. Non ho lettere di V.S. questa settimana. Ms. Pietro scrive di Torino che senza nessun dubbio partiva al diciotto del presente et che s'era accompagnato con un cavaliere dell'ordine, che di passaggio verrà con lui a Montepulciano e darà la croce a Roberto. Onde non occorre cercar altro cavaliere che venga costi. Oggi sono tredici giorni che sono per viaggio, onde bisogna che siano a Siena o molto vicino.
Gasparre scrive a Mario suo fratello (come io so per via segreta ma certa) che gli procuri denari da Giuliano Mattioli per tornarsene, con animo di pigliar di casa sua quanto potrà, et come disperato andarsene alla guerra, io ho scritto al Sig.r card. Madruzzo che voglia metterlo alla camera e provvederlo; ma, se non lo facesse, a me non pare bene che abbandoniamo questo giovane, e mi risolvo pigliarlo in casa e averne cura, parendomi che così ricerchi la pietà Cristiana. Ma ben vorrei che questo beneficio l'avesse per mezzo di V.S., a ciò in questo modo si unissero con lei i suoi fratelli con più amicizia che ora non sono. V.S. potrà dirgli che gli vele impetrar luogo in casa mia e dargli quei ricordi che gli parrà, Non credo ci sia pericolo di turbazione in casa, perchè non avrò officio di comandare, come aveva il sig.r Giuseppe, ne avrà un Lodovico Aragati che gli dia occasione di far questione. Ma forse non occorrerà venire a questi partiti, perchè può essere che il Sig.r card. Madruzzo si muova della mia lettera. Con questo saluto tutti. Di Roma, li 30 di dicembre 1606.
fratello aff.mo di V.S.
Il Card. Bellarmino.
Al molto ill.re sig.r fratello, il Sig.r Thomasso Bellarmini.
Montepulciano.