Page:EBC 1606 04 15 0568.pdf/1

From GATE
This page has been proofread

Molto Ill.re Sig.r Fratello. Rispondo al Sig Guido conforme all'informazione datami da V.S. Il monaco Silvestrino già deve esser così. Sarà bene ultimare questo negozio d'accordo. Al Sig.r Lelio Mancini non ho dato niente, perchè credevo che, essendo solo e avendo l'officio di avocare, non avesse bisogno di niente; e anche perchè non mi ha domandato niente. Quando mi sarà fatta istanza, che gli dia qualche cosa, non mancherò usare la carità, come ho fatto con gli altri. Ho mandato la lettera al Sig.r card. Madruzzo insieme con un'altra mia, nella quale lo ringrazio. Quanto al mettere in ordine Gasparre, già ho scritto che si aiuti con quelli denari che sono in mano del cavaliere Vignanese. Io credo che per il principio Gasparre dovrebbe entrare per aiutante di camera, perchè così avrebbe non solo il vitto, ma anche il vestito dal Cardinale, ne è vergogna esser aiutante di camera di un principe come è il card. Madruzzo; e qua ancora il card. Farnese e altri simili grandi tengano aiutanti di camera nobili; altrimenti bisognerà che ci rimetta assai di casa se vorrà stare da gentiluomo. E sebbene io gli avevo promesso tre scudi il mese accomodandosi in Roma, non dimeno avendo speso poi per lui in un mese molti scudi e dandogli ora parecchi altri scudi per mettersi in ordine, non pretendo farci altro. Il duca di Savoia mi ha scritto che mi darebbe il possesso del priorato, ma che desiderava che io promettessi di rinunciare subito il titolo al Sig.r conte della Bastia, che ha una gran croce, non ritenermi tutti i frutti. Io gli rispondo che queste promesse sono contro i sacri canoni; e che però non ci posso consentire; e supplico Sua Altezza che mi dia il possesso libero conforme alle bolle, e poi ci sarà tempo di trattare di rinunciar a qualche cavaliere, o se io morirò prima, sarà in mano di S.A. di dare il priorato a chi gli piacerà; perchè per morte mia diverrà subito commenda della religione. Altro non mi occorre. Di Roma li 15 d'aprile