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fiorini a suor Marcella e per il residuo de frutti del debito già detto di Bartoletto. E il restante desidero si dia alla Sig.ra Francesca, o tutto, o parte, per vestire i putti e le putte. Questa aveva da essere la mancia per Natale, ma mi è parso di prevenire. Se pure vi paresse far altro, mi rimetto a loro. Iddio sia con tutti. Di Roma, li 28 di ottobre 1605.
fratello amorevolissimo
il Card. Bellarmino.
Ho un'altra lettera del XI d'ottobre, ma venuta più tardi; nella quale manda la costituzione di Malta, e mi ricerca che domandi la croce al papa per Gasparre. Rimando la costituzione e gli dico che io non voglio esser mezzano per far avere la croce di Malta a nessuno, perchè ho quello stato per molto pericoloso; e molto meno voglio impetrar la croce dal papa contro gli ordini della religione, perchè si da disgusto a molti, e simili cavalieri sono mal visti, e il papa mal volentieri concede simili cose.
Mentre serravo queste, ho ricevuto l'altra di V.S. del 23, la quale non ha bisogno di risposta. Ho ricevuto insieme una di Gasparre, al quale V.S. potrà dire che si accordi con la volontà di Dio, il quale mette questi impedimenti, perchè non vuole che lui si perda, ne vuole che lui abbandoni la casa sua, ma che aiuti a governarla e mantenerla.
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Al molto ill.re Sig.r fratello, il Sig.r Thomasso Bellarmini Montepulciano.