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Quanto alle cappe, non mi è parso finora domandarle, parendomi indecente che[le mezze porzioni avessero le cappe] in chiesa si vedano tanti canonici con le cappe e nessuno con le cotte, essendo in tutte le cattedrali nobili setto l'ordine delle cappe un'altro ordine di beneficiati o cappellani con le cotte. Oltre a ciò non so vedere come li vinti canonici di mezza distribuzione possano mantenere la cappa e il servitore che la porti e gliela metta. Per questo pensavo aspettare la riduzione dei canonici a minor numero come mi fecero scriver dal Sig.r Marchese che desideravano fare. Tuttavia, se vogliono le cappe ancora adesso, me l'avvisino con il seguente ordinario, che ne tratterò con il papa e col datario, e ridurremo la spesa alla minore che sarà possibile. Quanto ai ebdomadari, sta al capitolo a risolversi e farli, che io sono pronto a confermarli, ne ci bisogna per questo infastidire il papa.
Quanto alle vacanze, non ho ardire di parlarne, finchè non si fanno li ebdomadari o che non si rimedia all'abuso della replica. Mentre vogliono i canonici mantener l'uso antico della replica e non crescer il numero de ministri del culto divino, è ragione che mantengano ancora l'uso antico di non aver vacanza. Tuttavia quando partirò da Roma per venire a Capua, penso domandar un breve a Nostro Signore, il quale mi dia autorità di accomodare tutti questi megozi o conceder le vacanze che parrà a me con consenso del capitolo.
Quanto all'opzione in tutti i mesi, io dissi a chi mi diede il memoriale costi in Capua e poi al primicerio Perotta qui in Roma che non toccava a me trattar di questa opzione, perche è contraria all'interesse del arcivescovo; ma che io non avrei impedito chi l'avesse trattata.
Ho cominciato a trattare con Nostro Signore l'applicazione dei beni dell'ospedale dei vecchi al seminario, ma ci trovo gran difficoltà: pur non sono ancora fuori di speranza.