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Divina Maestà; e però vi mettessero più studio, che nelle cose proprie. Quarto, bisognaria, che i parenti di quelle monache, che hanno entrate proprie in vita, si contentassero, che queste entrate si mettessero in comune, perché non è bene fare una riforma imperfetta, e che alcune monache vivano del tutto in comune, e alcune altre restino proprietarie in dannazione dell'animo loro. Quinto bisognaria, che quelle monache, che sono sane, e forti, s'industriassero a lavorare, come comanda la regola, e l'apostolo San Paolo, e tutto il guadagno venisse in mano della badessa, o dei Signori Bastonieri, e la città aiutasse con mandare a questo monastero le cose da lavorare. E così coll'entrate comuni, che pagassero 1000 ducati, e con l'entrate proprie messe in comune, e con il guadagno dei lavori, e con le doti grosse delle sopranumerarie, e con le elemosine, che senza dubbio Iddio mandaria, quando si vivesse come comanda la regola, non dubito, che si arrivaria alla desiderata riforma.E io per ultimo offro 100 ducati per aiuto dell'accomodamento del dormitorio, purché il resto lo metta la città e ancora offro almeno sei ducati il mese, che bastano per il vitto di tre persone, oltre l'incerti, che andrò applicando, quando vegga, che la riforma abbia effetto. Non posso offrire più per ora, trovandomi oppresso da una gran moltitudine di poveri, così del paese, come forestieri, che ogni giorno senza intermissione domandano aiuto, oltre alle spese della chiesa cattedrale , che tutta sta addosso all'arcivescovo. Iddio inspiri alle signorie vostre vero desiderio di fare la sua santa volontà, e gli dia la sua santa benedizione. Delle nostre stanze li 27 di Dicembre 1604.