Page:EBC 1602 11 08 0297.pdf/1

From GATE
This page has been proofread

Molto Illustre Signore. E tanto breve la vostra lettera che non se ne può cavar troppo construtto. Io desideravo sapere quello che paresse a V.S. che si dovesse fare per aiuto dei figlioli di Marcello, e quello che il padre e madre loro desideravano da me, poi che mai mi hanno fatto saper niente, mostrando in questo di non aver bisogno di me. V.S. mi scriva più in particolare, se sia bene che io gli paghi costi un maestro o gli compri un luogo della Sapienza di Perugia, o gli dia aiuto per studiare in Pisa, o gli paghi la dozzina nel collegio di S.to Bernardo in Perugia, o che altro vi pare che si dovesse fare. Ma bene sviso che non posso pagare quanto pagavo per Angelo, per il quale si è speso poco meno di 200 scudi l'anno; ne si deve misurare ogni parente con la misura di Angelo, poichè esso, oltre di esser figlio di sorella, non aveva padre ne madre, ne roba di che vivere. Quello che io potrò fare sarà aiutarlo di cinque scudi il mese, poco più o meno. Con questo vi prego da Dio ogni prosperità.
Giuseppe è stato già in Napoli ammalato circa tre settimane, il suo male è di emorroide molto fastidiose; ma ora mi scrivono che presto starà bene e tornerà a Capua. Molto nuoce a Giuseppe in tutte le sue malattie l'umore melanconico, al quale è di natura molto inclinato. Di Capua li 8 di novembre 1602.
fratello aff.mo di V.S.
Il Card. Bellarmino.
---page break---
Adr.: Al molto Ill.re Sig.re fratello, il Sig.r Thomaso Bellarmini.
Montepulciano.