Page:EBC 1602 03 08 0228.pdf/1

From GATE
This page has been proofread

Molto Illustre Sig.r Fratello.
Un giorno dopo di aver scritto la mia intentione circa le 230 piastre, mi venne pensiero che avevo fatto molto poco servizio a m. Bartoletto, obbligandolo subito dopo la morte di sua consorte a vender il suo stabile per pagare queste 230 piastre, e così volsi quell'istesso giorno scrivere che mi pareva bene che si lasciasse godere questi pochi denari finchè viveva; ma poi mi par se meglio aspettare se lui scriveva niente. Ora esso mi scrive, pregandomi di questa grazia, la quale mi pare ragionevole; e così desidero che V.S. ci concorra et mostri che lo fa volentieri.
Questo S. Giovanni prossimo pensavo mettere alcuni mille scu di in monti non vacabili per dote delle figliole di V.S.; ma mi è venuto dubbio se fosse meglio investirli in altro per il medesimo fine, perchè questi giorni passati N. Sig.re ha estinto ottanta luoghi di monti, e è stato caso che non sia toccata l'estinzione ai 9 luoghi di V.S., perchè si cavano a sorte; e se questi si estinguevano, V.S. ci perdeva 108 scudi, perchè non rende la camera se non 100 scudi per monte, e pure sono compri 112. V.S. ci pensi e mi avvisi il suo parere. Con questo mi raccomando a tutti di casa. Di Roma li 8 di marzo 1602.
Aff.mo fratello di V.S.
Il Card. Bellarmino.

---page break---
Al molto Ill.re Sig.r fratello
il Sig Thomasso Bellarmini.