Page:BLMC 1664 10 12 1060 01-047.pdf/1

From GATE
This page has not been proofread


Molto Reverendo in Xto Padre


P. C:
Rendo gratie infinite à V. R. della licenza che procurò per me di leggere quel libro arabico e l'Alcorano la quale fù capitata nelle mani del Portinaro della penitenseria di S. Pietro il F. Antonio Boisson, e mi la mandò sotto una sua lettera in questa settimana passata. Il Signor Ricevitore Virospi mi mandò la risposta compitissima della mia nella quale m'avvisò della ricevuta del denaro e mi promisse di far capitar à V. R. ogni volta che lei vuole le mesate senza nessuna difficoltà. Io per gratia del Signore sto molto bene occupato nelli miei studij, e conversione di questa cieca gente de'Turchi delli quali habbiamo per gratia del Signore fin hora sessanta sette; sia benedetto quel Dio che si è degnato d'eleger questo debole instrumento per sradicar dal cuore d'essi la finta legge Mahomettana, e piantar in cambio d'essa la verità chiristiana. Io veramente Padre mio stò quasi fuori di me perche vedo certi modi stravangantissimi che usa Dio per la conversione di certi ostinati, che facevano arte diabolica; noto qui un caso accio che vedesse ciò che dico: mi pare d'haver scritto una volta à V. R. in una mia la conversione maravigliosa di un Turco che portò un presente di pesce ad un Padre e fù subito pescato dal Signore, questo tale haveva un'altro seco in casa del suo Padrone, il quale fece quanto mai hà potuto fare per avvertir il detto compagno convertito, et alla fine il Diavolo lo aiutò ottennè ciò che desiderava, mà sapendo poi io tal cosa, determinai d'andar à trovar il mio smarreto, e cercar la conversione del cattivo suo compagno, e perche la gran ostinatione di questo tale era da molti conosciuta m'avvirterono alcuni, di non andar à cercarlo perche sarà tempo perso, con tutto ciò confidato in Dio et animato dalla sua onnipotenza, sono andato ad un luogo lontano dalla città in circa un meglio e mezo, chiamato arbaro dove stanno i detti schiavi nella villa del suo Padrone, fece chiamare quello del pesce già convertito il Signore di nuovo lo illuminò, mà perche haveva gran paura del compagno dubitavo di qualche altro male, sono andato à cercarlo in varij luoghi non poteva mai trovarlo, al ritorno che feci da arbaro poi incontrai un schiavo solo per viaggio lo chiamai e subito subito senza difficoltà alcuna risolvette d'abbraciar la nostra Santa Fede, vedendo poi tal fatto gli interrogai di che fosse schiavo mi rispose del Signor Sauli il quale è quello che mi haveva guastato il suo comp.o che andavo cercando per tutto e non hò potuto mai trovarlo. Questo caso m'hà fatto capire quello che dice Santo Agostino, che Dio cava dal male il bene. V. R. mi faccia gratia di far qualche dimostratione di carità verso un Padre per nome Paolo Sauli, il quale credo che sarà arrivato hora in Roma, perche sono molto obbligato à lui per la gran carità che usò meco in questo Collegio di Genova e da lui saprà il caso dello schiavo che portò à lui il pesce mandato dal suo fratello e fù persente nella conversione del detto Turco e sà anche come fù avvertito dal suo compagno. Stò aspettando il Crocifisso con le scritti che mi promisse di mandare. Per fine domando la sua Santa benedittione. E saluto il P. N. Gente, P. Ottolini, P. Ministro P. Costanzo, con tutti l'altri P. P. e frati di cotesta Santa Casa. Genova alli 12 di Ottobre 1664
di V. R.

Humilissimo servo et indegnissimo in X.to figlio
Baldassare Loyola Mandes.