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cosi allungata, talmente che la lunghezza non sià
solo le 10 volte più grande che il diametro (come
ho assunto per il mio calcolo), ma molto di più
ancora, questa è cosa che sembra evidentemente
mostrata dalle osservazioni continue, essondo quel
movimento non a guisa di una bolla che si lancia
sulla superficie di un fluido più denso, ma a guisa
di un filo di vena che viene spremuto per un
buco che appena le lascia l'uscio. E' poi anche a
priori é chiaro che quella massa idrogenica non
solo al suo fondo patisce una forza più grande dal
di fuori che non sia la sua propria di dentro, ma
lo stesso vale anche per tutta l'estensione dei fianchi.
Quindi da tutti i lati sarà premuto e costretto,
e solo al di soprà dovrà fuggire dove la pressione
esterna è relativamente la minima ema one..-
II. che quei gas circostanti possono ricevere moltissimo
movimento, e quasi rubarlo al idrogene (e in ciò
consiste la resistenza del mezzo) senza che la velocità
del'idrogene sia diminuita nella stessa proporzione.
Infatti l'energia di una massa in moto e espressia,
e il lavoro comunicatale e equivalente e espressa
per la forza viva m.v2 (propriamente per ½mv2 il. che qui
poco importa). Ora e chiaro che quella energia
dovrebbe essere ridotta al 1/9, ossia perdere i 89%, afinche
la velocità sia ridotta al ⅓, perchè il ⅓ di velocità
dà i risponde all'energia m(⅓v)2 = 1/9mv2 cioè al 1/9
della primitiva.
Non so e appena credo che sia opportuno entrare più
in minutaglio. Solamente se V.ra R.za lo crede utile, cercherei
di svilluppare più col calcolo quel ragionamento.
In somma sono certo che un getto che viene da una

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