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Car.mo riveri.smo Padre
P.X.
Saranno due settimane da che ho scritto a V.ra R.za una
lunga lettera esponendo alcune idee intorno la costituzione
fisica del sole. Dopo averla mandata mi viene una
certà specie di vanità, di credere cioè, che abbia scritto
una cosa buona. Ne può giudicare V.ra R.za Ma potendo pure
essere, che sia di qualche interesse e forse anche buono
nel bullettino, le scrivo queste altre righe per essere certificato
da V.ra R.za se la lettera sia giunta nelle sue mane,
perchè se no, scriverei un'altra volta quelle cose.
Supponendo intanto, che sia arrivata, scrivo alcune
noterelle di giunta. Mi pare che secondo quella teoria
si spiega molto semplicemente quelle grandissime velocità
dei getti secondo le medessime leggi che valgono da noi,
e che la differenza in velocità è dovuto solamente alla
legerezza eccezionale del'idrogene, alle pressioni enormi,
e alle dimensioni immerse che vi sono nel sole.
La difficoltà principale contro quel modo di concepire
quei processi sarà l'influsso della resistenza dei
gaz circostanti che sembra dovere impedire affatto
tali movimenti cosi immensamente rapidi. Ma mi
pare che a tale difficoltà si può rispondere, che
1°. La cosa che qui si cerca principalmente non è una
derivazione esatta di quelle velocità col mezzo del
calcolo secondo le leggi meccaniche; ma di trovare
una forza in una massa gasosa come il sole che sia
capace di produrre comunque un tal movimento.
Che se poi c'è la resistenza del mezzo questa vi sarebbe
sempre, qualunque sia quella forza motrice. E per consequenza
questa difficoltà varrebbe contro qualunque
spiegazione che si potrebbe dare sopra la causa di

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