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E mi pare che il miglior metodo per l'esecuzione sarebbe
questo: S'introduca nello spettro solare anche quello di una
luce artificiale immobile. La linea solare sara discostata
da quella dello spettro secondo. Ma questo discostamento
si cangièra perchè benchè p. esempio il sole si accosta
in forza del moto orbitale, dall'altra parte il moto diurno
accosta l'osservatore al sole la mattina, e lo discosta il dopopranzo. Si trovera
un certo momento nel giorno dove questi due moti si compensino di
maniera che la linea dello spettro sta nel medesimo posto come quella di
una luce fissa. Osservando questo momento in molti giorni si potrà
indi dedurre facilmente la relazione che corne fra le dimensione della
terra e quella della sua orbita; e conseguentemente la parallasse
del sole. E chi sa se con questo metodo non si avra maggiore précisione
che coi passagi di venere cosi rari e cosi costosi ad osservare.
E se non bastano 7 prismi, si prendo 9, e la deviazione sara più che
sufficiente per qualunque précisione; e la luce del sole sara forte assai
per passarli tutti con grande energia.
Oserei qui criticare una cosa introdotta quanto so da V.ra R.za, cioè
l'uso della lente cilindrica in vece della fente per gli spettri stellare,
quanto si tratta di misure assai delicate. Se si adopra una tale lente,
l'intensità è senza dubio più grande, ma la precisione non è più la stessa,
perche la linea luminosa cangia un poco colla posizione dell'imagine
che produrrebe l'oggettivo del cannochiale solo, e benche il discostamento
sara molto piccolo, avra pure grand'influenza in ricerche di precisione
grande, e dove la direzione del raggio incidente viene diflessa con una
proportione cosi amplificata. Una fente al contrario è assolutamente
immobile. E benche sarà difficile il fare coincidere la fente coll'imagine
di una stella, si potrà forse rimediare col discostarla un poco al di là
o al di quà del foco del cannochiale.
Parrà forse strano a V.ra R.za, che mentre si ottiene una deviazione
cosi forte, non si abbia mai osservato una tal cosa con quei grandi
spettroscopii di 9 e di 11 prismi fortissimi. Ma mi spiego facilmente
questo, perchè la posizione dei prismi e sempre tale, che le deviazioni
non si sommano; l'angolo S (di fig 1) è ora positivo, ora negativo, e cosi
tutto si distrugge. Ed in realtà se nella fig. 2 si mettesse solo i due prismi
I e III in posizioni del resto conveniente, ma senza la riflessione intermedia
del prismo II, quali tutto l'effetto si distruggerebbe fino a qualche
secondo. Di più non sono cosi certo, che non forse qualche fisico si sara