Page:ASC 1854 03 01 12-88.pdf/1

From GATE
This page has been proofread
Chiariss. Sig.o e Pregiatiss. Amico

Domani, secondo ciò che mi disse, dobbiamo vederci. È probabile che non siamo
soli, sarà bene dunque che prima esterni a lei alcuni miei pensieri
e muova alcuni dubbi. Io non mi picco di essere meccanico, anzi confesso
di essere stato sempre alieno dall'uso di stromenti [i.e. strumenti] meccanici, e adoperarli
soltanto nella rettifica di pochi stromenti astronomici che io conosceva
o per prattica [i.e. pratica] o per lettura, cioè equatoriale, stromenti di passagi [i.e. passaggi], circolo
ripetitore, quadrante fisso o mobile, soli stromenti che ho veduto adoperare,
ed ho effettivamente adoperati. Ho fatto prattica col circolo meridiano
collocato in Bologna: questo non offriva alcuna difficoltà , giacché per le
ascensioni rette è uno stromento di passaggi, e per le altezze bastava
saper leggere i nomi. Il circolo che abbiamo non differisce dagli altri che ne'
microscopi. Ho molto studiato su questi, ed ho sempre ritenuto che tutto dipende
dalla concentricità del circolo porta microscopi col graduato. Sono persuaso che
non richiedesi l'equidistanza di 90°, sono persuaso che l'intersezione di fili
di microscopi non ha bisogno di cadere precisamente sulla stessa circonferenza
del circolo graduato. Ora fissato l'asse ottico nel piano del meridiano con
insensibile movimento, come può vedersi, ed Ella stessa vide dalle viti del cuscinetto
che erano nello stato naturale, e tali sono anche adesso, io non potei fissare
che due microscopi. Fissati che furono per accertarmi delle concentricità
ebbi la pazienza di far descrivere al circolo graduato tanto dalla parte del
sud che dalla parte del nord 90°, avvertendo che il movimento fosse di