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Molto R[everen]de Padre in Chr[ist]o P[ax] C[hristi] L‘essemplare delle mie opere, promesso à V[ostr]a Re[verenz]a, hà pigliato il suo viaggio per Stetino, città della Pomerania. La caggione è questa. Il Signor Barone di Wirtz, Generale della Suecia, e Governadore della Pomerania, mi haveva dimandato, un’anno e mezzo fà, un’essemplare. Riscrissi, e dimandai per qual’occasione e strada l’havessi da mandare. Et perche non havevo ricevuto altra risposta; promisi à V[ostr]a Re[verenz]a l’essemplare unico conservato per il detto Sig[nor] Wirtz. Mà mentre cerco occasione di mandarlo à Venetia, mi scrive il Sig[nor] Ambasciatore di Suetia del Palatinato, e dimanda subito i libri per il Sig[nor] Wirtz, dicendo che l’aspettava con grandissimo desiderio, e che non haveva potuta scrivere avanti per i longhi e continui viaggi che haveva fatto. Fui dunq[ue] costretto mandarli subito à Francofurto. Et perche non hò altro essemplare, e non posso haverlo se non pagando 25. Scudi; bisognarà aspettare la liberalità di detto Sig[nori], ò di altro, per comprarne un’altro per V[ostr]a Re[verenz]a. Se alcuni Signori di Roma desiderano le mie opere, si ritrovano in Lione alcuni corpi intieri, come mi scrive il mio Libraro da Francfort. Ringratio da cuore à V[ostr]a Re[verenz]a per l’affetto verso di me, e per il desiderio di vedermi costà. Mà mi pare che sono già troppo vechio (cio è di 56 anni fatti) et assai indebolito per li studij. Vorrei più tosto qui essere libero da ogni altra occupatione, fuora di legere la Matematica, e di scrivere libri. Il che si potrebbe, ottenere dal M[olto] R[everendo] P. Vicario, si qualchuno pagasse per me il vitto: perche chi qui non fa 2·3·4 officij, non è estimato buon’ operario. Il nostro Elettore stà per andare à Ratisbona, e sollecitare un buon soccorso dall’Imperio contra il Turco. Alli santi sacrificij di V[ostr]a Re[verenz]a molto mi raccommando. Herbipoli 23. di Novemb[re] 1663. Di V[ostr]a Re[verenz]a Servus nel Sig[no]re Gaspare Schott