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in prattica maravigliosamente da V.P., a cui si devono gli applausi d'aver dato regola certa a quello, che pare non poterla ricevere con stupore di tutti.
Io non posso esplicarmi maggiormente in questa lettera, non essendo ancor tempo, ma posso rallegrarmi con V.P.; che forse sia eletto da Dio per mettere la prima pietra in opera molto grande. M'esplicherò un altra volta, et fra tanto V.P. goda d'esse autore d'una cosa molto celebre, et segnalatissima, et la supplico, che per il Procaccio [mi] faccia favore inviarmene due altri tomi, ma sciolti, perchè uno l'ho promesso al Signor Conte di Lemos, et un altro lo mandarò ad un gran Ministro in Madrid, dove non può andar ligato, havendoti da incaminar con le lettere.
In quanto al Tritennio, l'opera, ch'io tengo, va con il titolo di poligrafia, distinta in sei libri, et non ho veduto la Steganografia a parte, come si suppone, se non promessa dell'Autore, ma ne da lui, ne da altri l'ho veduta scritta, si bene nella poligrafia sono quelle poche parole della steganografia, reassunte da V.P. Et quello che Tritennio promesse, non vedo ne anco, che altro autore l'habbia esplicato sotto nome di Tritennio, non so se V.P. intende la suppositione della poligrafia, o della steganografia, ma sia dell'una, o dell'altra, io non mi posso persuadere