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Molto Reverendo Pre', et signor mio

Ricevo con mio gran contento la lettera di V.P. inviatami insieme con la sua poligrafia, della quale un Padre della Compagnia mi ha consegnato anco un volume per il Vescovo di Campagna, et a questo punto ce l'ho inviato per sicura commodità. Ho letto tutto il libro, et ho ammirato la grandezza della sua dottrina, et ingegno, essendo questa materia la più alta, et profonda di quante ve ne possano essere, et invero gli anni passati, ch'Io lessi il Tritennio, restai ammirato delle proposizioni, mi parvero non solamente impossibili, ma magiche, et soprannaturali. Et si bene è vero, che questo poteva dipendere dalla mia tenuità, et che maraviglie grandi si scoprono ne gli arvan dell'occulta filosofia, et di molti di questi ci ha fatto accorgere quel grand huomo d'Eusebio Neirembergh il quale gran parte ne pose ultimamente su la scena delle sue opere, con tutto ciò mi pareva, che le cose di Tritennio superassero ogni altura d'hiperbole, et che fuisero li paradossi più strani, che si potessero giamai inventare, non solamente difficili a promettere, ma stavagantissimi a proponere, che già egli dice haverli appresi da revelatione, hora però lo vedo ponere

Pre' Atanasio Kircher